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Come scegliere il Parquet

Come scegliere il Parquet

Il Parquet è la tua passione. Sì ma come scegliere il parquet più adatto?

Grazie alla grande varietà presente sul mercato, spesso ci si chiede come scegliere il parquet ideale per le proprie esigenze tenendo anche conto dei gusti personali, delle abitudini e, ultimo ma non meno importante, del costo che comporta. Fattori, questi ultimi, difficili da combinare in un risultato armonico e coerente se non con un esperto in materia, capace di risaltarne il valore sotto ogni aspetto.

Da sempre la pavimentazione in legno esercita un fascino davvero irresistibile e, grazie alla sua versatilità, si adatta facilmente ad ambientazioni molto differenti tra loro: case in stili diversi -dagli appartamenti in città alle villette rustiche-, ma anche locali pubblici dall’aspetto particolarmente curato e, ancora, gli impianti sportivi (palestre, campi da basket o pallavolo).

A convincerne l’impiego sono senza ombra di dubbio le proprietà della materia prima, il legno, che rappresenta una risorsa preziosa non solo per creare un’atmosfera accogliente, sinonimo di pulizia e di ordine, ma anche dal basso impatto ambientale: un vero e proprio investimento per un futuro che si prospetta sempre più green. Per capire come scegliere il parquet è dunque necessario fare chiarezza sull’argomento di cui si tratta, avendo una tradizione d’utilizzo millenaria che nei secoli si è sempre più ampliata nella suo assortimento. La tipologia del legno, quella del parquet in sé e i modelli della messa in posa sono i fattori principali da tenere in considerazione, per poi coniugarli tra loro in un’infinità di combinazioni. Scopriamoli nel dettaglio.

Tipologie di legno per parquet

Non tutti gli alberi sono ideali per ottenere dei listelli perfetti, che siano resistenti e al tempo stesso elastici, nonché duraturi nel tempo. Ognuno di questi, infatti, racchiude delle specifiche caratteristiche che si apprestano in modo migliore o meno a ricoprire un’intera pavimentazione. Prendiamo in esame le varie tipologie di legno distinguendole per tonalità, un fattore importante per scegliere l’atmosfera che si vuole donare all’ambiente di riferimento.

Per quanto riguarda le tonalità più chiare, perfette per illuminare gli ambienti bui, si possono scegliere delle tipologie molto differenti tra loro in relazione alla durezza e la tessitura della fibra, creando un punto luce naturale che rischiara facilmente qualsiasi stanza.

Il frassino vanta un legno molto chiaro ed elastico, perfetto per assorbire gli urti. Per questo motivo viene spesso impiegato per i pavimenti degli impianti sportivi come i campi da basket e pallavolo.

Il larice, essendo un legno forte e particolarmente duro, garantisce un’ottima stabilità. La trama, che è spesso irregolare, trasmette una sensazione accogliente e si presta soprattutto per uno stile rustico.

Il faggio, che da bianco diventa leggermente dorato dopo la lavorazione, ha un’elevata durezza che lo rende tra i più richiesti soprattutto per pavimenti sottoposti a costanti calpestii (ad esempio negozi e ristoranti).

L’acero ha una tonalità tendente al crema, poco sensibile all’ossidazione che nel tempo può renderlo leggermente giallastro. Avendo una tessitura uniforme si pulisce facilmente, inoltre ha una durezza media che lo rende particolarmente indicato per le abitazioni.

Le tonalità neutre, in sfumature tra il marrone e il grigio, si adattano a qualsiasi tipologia d’arredo grazie alla loro neutralità.

Il noce, tra i più pregiati e diffusi, pur non essendo molto duro ha una buona solidità e si presta ad ambienti eleganti per via delle sue meravigliose venature.

L’iroko si esprime nei toni del giallo e del marrone in un piacevole equilibrio cromatico. Avendo una forte durezza è anch’esso consigliato per i locali con una grande affluenza, quindi a frequenti calpestii, ed è perfetto anche per le aree all’aperto in quanto non risente dell’umidità.

Il quercia, che si presenta in diverse sfumature, crea un’atmosfera calda perfetta per gli interni. Robusto e al tempo stesso elastico, spesso viene impiegato per i pavimenti degli impianti sportivi.

Il rovere è molto versatile grazie a un’elevata resistenza all’umidità e alla sua durezza, quindi si presta anche per le ambientazioni esterne senza richiedere una manutenzione troppo impegnativa.

Il teak, tra il giallo e il bruno, è il più consigliato per la pavimentazione di esterni in quanto ha una notevole resistenza agli sbalzi climatici e all’umidità, evitando sgradevoli incurvature.

Le tonalità rosse sono perfette per chi desidera scegliere un parquet che trasmetta calore e accoglienza, ma anche eleganza. La sua raffinatezza risalta facilmente anche gli arredi minimalisti, donando un carattere davvero originale all’ambientazione di riferimento.

Il ciliegio è tra i più diffusi e conosciuti proprio per via del suo colore inconfondibile rosso-dorato. Resistente e facile da pulire, l’intrecciatura fitta delle fibre assicura una lunga durata.

L’acacia, tra l’arancione, l’oro e il rosato, è molto consigliato per gli ambienti esterni grazie a una notevole resistenza all’umidità e agli agenti atmosferici, inoltre vanta una particolare robustezza anche per i carichi più elevati.

L’abete si presenta in toni di giallo-rossastro con un intreccio di fibre evidenti dall’aspetto più rustico. Considerato tra i più pregiati, è un legno piuttosto delicato che richiede costanti attenzioni per via della sua scarsa durezza.

Il padauk ha un’inconfondibile tonalità rosso-aranciata che tende a scurirsi nel tempo. Avendo una forte resistenza, è molto indicato per i sottofondi con riscaldamento.

Le tonalità scure sono piuttosto rare in natura, e questo le rende notevolmente pregiate. La loro essenzialità dona un effetto elegante e sofisticato.

Il wengè è il più diffuso e conosciuto tra le tonalità scure. Tendente al nero, è molto pregiato e robusto, di conseguenza ha costi elevati. La sua raffinatezza gli dona un forte impatto  estetico decorativo, sia per locali interni che per esterni.

L’afrormosia, meno scura del wengè, tende a incupirsi con il passare del tempo. Ha una durezza media ma è scarsamente robusta, motivo per cui si consiglia soprattutto per ambientazioni interne.

Tipi di parquet

Dopo essersi schiariti le idee riguardo alle proprietà del legno, che come si è visto variano notevolmente tra loro, un altro fattore da considerare per scegliere il parquet ideale per le proprie esigenze è la sua tipologia. Anche in questo caso, ne esiste un’ampia scelta sul mercato, e per trovare la soluzione migliore bisogna considerarne i vantaggi e gli svantaggi, nonché il valore che ne determina il prezzo finale.

Il parquet tradizionale è costituito interamente da legno massello e richiede un lavoro di rifinitura dopo la posa che può essere a incastro, incollaggio o tramite chiodatura. Le sue dimensioni sono molto variabili, infatti si può scegliere da listoni più piccoli con una lunghezza fino a 300 mm ai maxiformati che raggiungono i 2000 mm. Essendo venduto in forma grezza, da lavorare dopo averlo fissato sul pavimento, il rapporto qualità/prezzo è molto interessante perché riesce a soddisfare ogni tasca.

Il parquet predefinito, come suggerisce il termine stesso, è più completo rispetto a quello tradizionale perché presenta già una prima rifinitura (verniciato o oliato), quindi è più pratico da installare. Essendo costituito in più strati ha una maggiore stabilità e resistenza, quindi ha un’elevata duratura. Queste caratteristiche lo rendono leggermente più costoso rispetto al precedente, ma non eccessivamente dispendioso: la scelta del legno e della sua lavorazione influiscono notevolmente sul prezzo finale.

I parquet non convenzionali rispondo alle necessità dei più esigenti, con realizzazioni su misura fuori dai soliti canoni. La lavorazione, spesso artigianale e non industriale, comporta un aumento dei prezzi a seconda delle richieste; nonostante questo, però, ben si compensa con il risultato finale che è certamente originale. In questo caso si può scegliere un parquet decorato con svariate forme e disegni, oppure con legno antico o di recupero per ottenere un effetto più vissuto ma non necessariamente rustico.

Il parquet laminato è la soluzione più economica sul mercato poiché è costituito da strati di fibre e colla foderati da un rivestimento plastico in stampa digitale che riproduce fedelmente l’aspetto del legno. Perfetto per chi desidera arredare con cura a prezzi più accessibili, a seconda della sua lavorazione vanta comunque una buona stabilità. Il laminato a pressione diretta, o DPL, ha uno spessore massimo di 8 mm ed è il più economico, ma al tempo stesso è meno resistente rispetto a quello pressato ad alta temperatura (HPL). Quest’ultimo, infatti, è costituito da una serie di carte impregnate e compattate che, grazie alla lavorazione a caldo, garantiscono una migliore solidità agli urti e all’usura.

Modelli di posa del parquet

Dagli aspetti più tecnici si passa ora all’estetica, quindi all’aspetto finale del pavimento in legno che aiuterà a definire meglio la personalità di un ambiente. Anche i modelli di posa ricoprono un ruolo molto importante per scegliere il parquet che risponde alle proprie esigenze, al pari dell’arredamento e dell’atmosfera che si vuole ricreare.

Il parquet a cassero regolare si ottiene con la disposizione dei listelli sulla loro lunghezza che, essendo della stessa dimensione, creano un’alternanza semplice e pulita con una geometria simmetrica che rende la pavimentazione essenziale. La posa regolare è un classico senza tempo che si addice a realtà differenti tra loro (abitazioni, campi sportivi, locali) donando un senso di ordine e pulizia a tutto l’ambiente.

Il parquet a cassero irregolare, invece, si distingue dal precedente mediante listelli utilizzati secondo lunghezze diverse. Incastrandoli tra loro, in modo alternato, generano un’asimmetria piacevole alla vista che dona maggiore movimento allo spazio di tutto l’ambiente.

Il parquet a spina di pesce, dall’aspetto più raffinato ed elegante rispetto ai modelli a cassero, si sviluppa con un gioco di diagonali dove i listelli si incastrano tra loro nella parte superiore disponendoli a 90° tra loro. Questa variante viene impiegata per ottenere un effetto classico ma al tempo stesso ricercato, solitamente in grandi saloni luminosi in quanto le geometrie del pavimento tendono a restringere la stanza a livello visivo.

Il parquet a mosaico si presta soprattutto a sale importanti e ampie proprio per via del forte effetto decorativo che dona all’ambiente. In questo caso, i listelli (di dimensioni uguali) si posano uno affianco all’altro fino ad ottenere un quadrato, o altre forme geometriche regolari, per poi variarne la disposizione nella sezione successiva.

Il parquet con fascia e bindello si può considerare come una cornice delle pose sopra elencate, infatti riguarda la zona perimetrale del pavimento a prescindere dal senso dei listelli nell’area centrale. La fascia prevede una disposizione dei listelli opposta rispetto al modello predominante, così da creare contrasto per spezzarne la ripetitività. Il bindello è invece il raccordo tra le 2 parti diverse, il legante che generalmente si usa in legno e colore differente rispetto allo stile predominante del parquet.